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Inibitori della dipeptidil-peptidasi IV, un fattore di rischio per pemfigoide bolloso


È stata suggerita una associazione tra inibitori della dipeptidil-peptidasi-4 ( inibitori DPP-4 ) e lo sviluppo di pemfigoide bolloso.
È stato condotto uno studio caso-controllo retrospettivo per valutare l'associazione tra il trattamento con inibitori DPP-4 e lo sviluppo di pemfigoide bolloso.

Lo studio ha confrontato i casi di pazienti con diabete e pemfigoide bolloso con pazienti di controllo abbinati per età e sesso con diabete provenienti dai Dipartimenti dermatologici svizzero ( Berna ) e francese ( Marsiglia ) nel periodo 2014-2016.

Sono stati raccolti i dati di 61 pazienti con diabete mellito e pemfigoide bolloso, e 122 controlli.

Gli inibitori DPP-4 sono risultati associati a un aumentato rischio di sviluppo di pemfigoide bolloso ( odds ratio aggiustato, aOR=2.64, P=0.02 ), con Vildagliptin che ha mostrato l’odds ratio aggiustato più alto ( 3.57; P=0.04 ).

L'analisi stratificata ha mostrato un'associazione più forte nei maschi e nei pazienti di 80 anni o più.

La sospensione degli inibitori di DPP-4 e l'inizio di trattamenti di prima linea hanno portato alla remissione clinica nel 95% dei casi.

Questo studio retrospettivo ha focalizzato l'analisi sull'assunzione di inibitori DPP4, senza analizzare il potenziale effetto isolato della Metformina.

In conclusione, gli inibitori di DPP-4, specialmente Vildagliptin, sono associati a un aumentato rischio di sviluppo di pemfigoide bolloso.
Il loro uso deve essere attentamente valutato, in particolare nei pazienti ad alto rischio, come i maschi e i soggetti oltre gli 80 anni. ( Xagena2018 )

Benzaquen M et al, J Am Acad Dermatol 2018; 78: 1090-1096

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