È stato descritto un numero crescente di reazioni avverse cutanee derivanti dall'uso di inibitori PD-1, ma con una ridotta attenzione verso il momento di tali reazioni.
È stato determinato il momento delle reazioni cutanee al farmaco dopo l'inizio della terapia con inibitori di PD-1 in uno studio osservazionale retrospettivo che ha incluso pazienti indirizzati a una clinica di dermatologia da un oncologo nel periodo 2014-2018, con almeno un campione bioptico cutaneo di una reazione cutanea associata con l’uso di inibitori di PD-1.
I partecipanti sono stati inclusi se avevano avuto una reazione cutanea provata da biopsia in risposta a un inibitore di PD-1 usato da solo o in combinazione con Ipilimumab ( Yervoy ).
Tutti i pazienti inclusi nello studio hanno ricevuto Pembrolizumab ( Keytruda ), Nivolumab ( Opdivo ) o Nivolumab con Ipilimumab come immunoterapia oncologica.
La principale misura di esito era il tempo di insorgenza di reazioni cutanee provate da biopsia che si sono verificate durante o dopo l'uso di Pembrolizumab o Nivolumab.
Sono stati identificati in totale 17 pazienti ( 12 uomini, 5 donne, età media 68.6 anni ) che presentavano reazioni avverse cutanee associate alla terapia con inibitori di PD-1; queste reazioni includevano dermatite lichenoide, pemfigoide bolloso, eritema multiforme, eczema, lupus e sarcoidosi.
12 pazienti hanno presentato reazioni dopo almeno 3 mesi dall'inizio della terapia con Pembrolizumab o Nivolumab.
Le reazioni cutanee si sono presentate a una mediana di 4.2 mesi dopo l'inizio dell’assunzione del farmaco.
In 5 casi, le reazioni cutanee avverse attribuite alla terapia con inibitori di PD-1 si sono sviluppate dopo la conclusione della terapia farmacologica.
In conclusione, diverse reazioni cutanee avverse secondarie all'utilizzo dell'inibitore di PD-1 possono presentarsi con insorgenza ritardata e anche dopo l'interruzione della terapia.
I dermatologi dovrebbero essere consapevoli della possibilità di presentazione ritardata delle reazioni avverse cutanee. ( Xagena2018 )
Wang LL et al, JAMA Dermatol 2018; 154: 1057-1061
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